Amando: la luce nei suoi occhi

“Perché vuoi parlarmi, cosa c’è di così importante”.

“E’ troppo,  troppo di importante”, rispose lei. “Molte cose devi capire, e molte devo capirle io attraverso te”.

“Continuo a non capire”, la incalzai.

E lei: “Ok, ascoltami attentamente. Avevo appena 10 anni, la mia vita era un mezzo inferno. Senza un padre e con una madre malata. La mattina mi alzavo per andare a scuola, ma prima, dalle 6 del mattino alle 8, venivo qui e mi mettevo fuori alla porta della clinica per chiedere l’elemosina… Sì, hai capito bene, elemosina. Dopo un’ora andavo a scuola, e nel primo pomeriggio ritornavo al posto di combattimento. Fu proprio un pomeriggio che si avvicina a me un uomo, giovane, distinto. Quasi mi face paura, ero una bambina. Era tuo padre. Mi accarezzò: “Che ci fai qui, piccola. Sono giorni che ti noto, perché chiedi l’elemosina”. Non gli risposi. Avevo paura. “Va bene – disse lui -ho capito, ti va un bel panino con patatine e hamburger”.

Imparare a fidarsi

“Mia madre – continuò a raccontare la ragazza – mi aveva insegnato a non accettare mai nulla da estranei, ma tuo padre insistette e io lo seguì, presa anche dalla fame che avevo. Mangiai il primo panino in un lampo, avevo una fame da lupi selvaggi. Mi fece portare altri due panini, mangiai pure quelli con più calma mentre gli raccontavo la mia vita e quella della mamma malata. Quando tornammo indietro mi diede 300 euro, disse: “fai quello che vuoi”. Su cento scrisse qualcosa chiedendomi di non spenderli e conservarli fino a quando  non avessi incontrato una persona.

L’inizio di una grande amicizia

“Nei giorni a seguire – continuò a raccontare la ragazza – tuo padre attendeva il mio ritorno da scuola per poi portarmi a mangiare con lui. Dopo un mese non chiedevo più l’elemosina: tuo padre mi dava 50 euro ogni pomeriggio ed io me ne tornavo a casa. Poi un giorno chiese di accompagnarmi. Appena in casa fece amicizia con la mamma che, essendo malata, lo ringraziò ripetutamente. Mia madre prima della malattia era una bella donna, ma anche adesso, nonostante tutto, era bella. Soprattutto era una donna stupenda dentro. Non aveva risorse necessarie per curarsi, anche perché nessuno ci aiutava, eravamo sole, e i segni della sofferenza erano stampati sul volto adombrando la sua passata bellezza”.

“Tuo padre – proseguì la sconosciuta – fu fondamentale. Il giorno dopo condusse mia madre nella sua clinica, ricoverandola per un lungo periodo. Quando feci ritorno da scuola mi stava aspettando all’ingresso, comunicandomi che la mamma era ricoverata lì e l’avrebbe fatta guarire. Ero felice, saltellavo e cantavo dalla gioia”.

Assurde gelosie

“Tua madre – spiegò la ragazza – non vide di buon occhio questo attaccamento nei confronti della mia, ma tuo padre era una persona ferma, oltre ad essere un bravissimo medico. In poco tempo diventai la mascotte della clinica, tornavo da scuola e restavo sempre con la mamma a cui tuo padre aveva riservato una camera tutta per se.

Un angelo custode

Dopo due mesi di degenza,  il miglioramento delle sue condizioni permise di far ritorno a casa. Altre due sorprese: primo, trovammo la casa completamente ristrutturata. Secondo:tuo padre era riuscito a fare avere la pensione a mia madre.

Non ci capivo più niente, tre mesi di presenza di un uomo, a cui già volevo molto bene, e la mia vita cambiava decisamente. Tuo padre veniva a trovarci spesso, quasi tutte le sere. Ogni volta che arrivava portava un sacco di cose. Lui e la mamma restavano per ore a parlare, mentre io guardavo la TV. Avrei voluto fosse veramente mio padre, sarebbe stato il massimo, era un uomo eccezionale.

Le prove non finiscono

Passarono quasi due anni. Poi la vita, evidentemente accanita a volermi far soffrire, mi trascinò di nuovo nello sconforto. Un pomeriggio tornai a casa, mia madre stava piangendo a dirotto. Gli chiesi cosa fosse successo: “Alberto…alberto…è morto, è morto”. Piansi tantissimo, avevo perso un amico, un padre acquisito, avevo perso la compagnia e la persona che aveva permesso a mia madre di stare meglio. Dopo due settimane seppi che si era ucciso, non potevo crederci. Venni a sapere della tragedia andando in clinica per riprendere la roba che avevo lasciato nel suo ufficio.

Una macabra scoperta

Quel giorno feci anche una macabra scoperta: stavo per entrare nel suo ufficio di nascosto, all’interno c’era tua madre e tuo zio che facevano l’amore. Capisci, due settimane dopo. Mi videro, mi presero e mi portarono in una stanza attigua allo studio. Mi schiaffeggiarono immediatamente.

Piangevo dalla paura e dal dolore. Mi minacciavano, non dovevo dire niente di quello che avevo visto, e continuavano ad infierire su di me con schiaffi violenti minacciandomi persino di morte. Ricordo quel momento ancora oggi, ero piccola, 12 anni, piena di paura scappai via. Non ho mai detto niente a nessuno, nemmeno a mia madre, ora mi pento. Adesso sono cresciuta e sono sola al mondo, mia madre mi ha lasciato un anno fa. Ho 20 anni, ed ho scoperto che tuo padre voleva bene a me e alla mamma.

Un regalo inaspettato

Un mese dopo il compleanno per i miei diciotto anni, venni chiamata da un notaio. In un primo momento pensai ad uno scherzo, poi, una seconda convocazione e così decisi di andare. Quando mi recai dal notaio trovai un uomo anziano, mi fece sedere, e dopo un po’ tirò fuori da un cassetto dei fogli e due lettere.  I fogli contenevano un testamento a mio favore: tuo padre mi ha lasciato una casa in eredità. Una piccola casa che si trova sulle sponde del lago di Bracciano. Ci sono già stata, voglio trasferirmi lì al più presto.

Lettere piene d’amore

Poi il notaio aprì una prima lettera dove c’era scritto: “Ciao piccola, credevi che mi fossi dimenticato di te. Sciocca, come potevo, sapessi quanto ti ho voluto bene. Adesso goditi la vita. Il qui presente notaio ti darà tutto quello che ti servirà per diventare un bravo medico, ti ricordi, volevi fare il medico, adesso puoi farlo. La casa è tua, in banca troverai tanti soldi per te. Spero che la vita possa sorriderti tanto. L’altra lettera che il notaio ti consegna, non devi aprirla, la devi consegnare chiusa e sigillata a mio figlio Antonio.

Mi raccomando, la lettera deve arrivare nelle sue mani e dovete leggerla insieme. Ti prego, non darla a nessun’altro se non a mio figlio, capito, amore. Ah, dimenticavo, sei anche proprietaria della clinica al 10%, pertanto auguri, ti voglio bene, sono certo che tu e Antonio sarete il mio orgoglio. Dopo la seduta dal notaio ho trascorso un mese a riempire tanti documenti, ma adesso è tutto a posto, tocca solo convincere tua madre a farmi lavorare per quel 10% che tuo padre ha voluto destinare a me. Tuo zio e tua madre, dopo la mia ricomparsa, mi odiano tantissimo, per questo tuo zio ha detto quelle parole poco fa!.

Il messaggio sui 100 euro

“Adesso, Antonio – sorrise la bella sconosciuta – questa è la lettera di tuo padre. Come vedi c’è ancora il sigillo del notaio, nessuno l’ha mai aperta, non so cosa ci sia scritto, adesso, forse, potrò sapere altro, e lo saprò insieme a te. Prima dobbiamo aprire i cento euro, nella lettera destinata a me c’è scritto che prima della lettera dobbiamo aprire i cento euro, vediamo cosa c’è scritto: “22 dicembre 1970, ore 14.32, oggi ho visto la luce negli occhi di una bambina”.

<<Non Piangere, Antonio,  tuo padre ha   scritto la data e l’ora, per far sì che tu potessi convincerti facilmente. Credo che nella lettera ci sia molto che non conosco, forse oggi è un altro giorno meraviglioso della mia vita>

La mia vita cambiò  completamente quel giorno. Mio padre, attraverso quella ragazza, Sara, ha lasciato a me un percorso di vita che io non conoscevo. Non sapevo cosa ci fosse scritto in quella lettera, ma sicuramente avrebbe chiarito alcuni punti rimasti fino a quel momento oscuri nella mia vita.

La lettura della lettera

<< Sara – le dissi – ho timore di aprire questa lettera>>.

<< Devi aprirla, dentro può esserci tutto quello che non sappiamo, anche perché tuo padre si è ucciso>>.

<<Hai ragione>>.

Ecco il contenuto della lettera.

Ciao Antonio, oggi leggi qualcosa di me, tuo padre, del quale conosci poco o niente. Chissà quante cose hanno raccontato su di me. Ogni cosa detta sul mio conto, sicuramente verrà demolita da quello che leggi di seguito.

L’incontro con Sara

Nella vita ho sempre subito. Solamente più tardi ho capito che dovevo cambiare atteggiamento e camminare secondo il mio istinto, valutando bene quello che facevo. Un pomeriggio incontrai Sara, questa minuscola creatura. Nei suoi occhi ho visto  subito tanta luce. Ho sentito il cuore diventare tenero come una crema da spalmare. Tua madre aveva fatto di me un uomo diverso, a volte cieco davanti alla sofferenza in nome del successo e, anche, del Dio denaro. Sara invece mi apriva il cuore riportandomi nelle giusta dimensione, quello che sono realmente. Avevo nascosto la mia vera personalità per correre dietro ad un amore inutile, falso, e senza consistenza.

L’amore non va elemosinato

Antonio, amore mio, non elemosinare mai l’amore, scappa il più lontano possibile da qualsiasi tentativo di decidere per te. Scopri l’amore vero, senza finzioni o segreti, ma sappi riconoscere quello che ti apre il cuore solo a vederlo. Scappa figlio mio, se oggi ti hanno messo in mano l’amore, e non provi nessun sentimento vero, scappa, non voltarti mai indietro, ti prego, scappa lontano. È successo a me, non voglio che succeda anche a te.

A me l’amore è stato è stato elemosinato. Sono stato vittima di  tua madre, un vipera con un veleno rarissimo.

Sicuramente ti stai chiedendo perché tanta rabbia. L’amore vero l’ho conosciuto dopo, breve, ma che mi ha accompagnato fino alla morte, soddisfatto di aver potuto amare quel poco che è bastato per capire di aver fallito una parte della mia esistenza. Troppo tardi, piango dalla disperazione, appena avrò finito di scrivere questa lettera, metterò fine alla mia esistenza.

Il Perché del gesto disperato

Ti chiederai perché? Dopo aver curato tanta gente, adesso tocca a me curarmi. Ho un male inguaribile, proprio oggi delle analisi mi hanno dato un responso crudele: ho pochi mesi di vita. Pongo fine alla mia esistenza per sgombrare il campo e dare a tua madre la possibilità di ricominciare secondo quello che desidera: sono anni che mi tradisce con mio fratello. L’ho scoperto tanto tempo fa, lei non ha mai smesso, ha sfruttato me per avere al suo fianco l’amante. Deluso. Sapessi come mi sono sentito io. Non importa, la vita ha voluto farmi un regalo migliore, più bello, ciò che ogni uomo desidera, conoscere l’amore vero.

Devo tutto a Sara. Quella luce che ho visto nei suoi occhi si è trasformata in qualcosa che non è stata solo luminosità, ma anche fonte di calore umano, semplice e naturale. Gli ho voluto bene come se fosse stata mia figlia. Ho scritto dei testamenti che fanno di te il mio erede, ma anche a Sara ho lasciato quello che merita, e spero tanto che insieme possiate passeggiare  nel giardino fiorito della vita.

La madre di Sara

In questi due anni ho conosciuto la madre di Sara, donna stupenda che ha saputo sopportare la sofferenza senza perdersi mai di coraggio. Una donna che mi ha insegnato a rispettare la vita per quello che dà. Ad un certo punto alla sua sofferenza si è aggiunta anche la mia. Ho cercato di reagire, ma oggi ho capito che è inutile, ho fatto tutto quello che dovevo, ho messo tutto a posto, quindi posso andare a riposare in pace, spero che il prosieguo del vostro cammino possa essere più sereno del mio.

Un ultimo particolare

Ma prima di andarmene voglio raccontarti questa piccola parentesi che ha fatto sì che io possa morire serenamente e con la gioia di aver conosciuto l’amore vero, breve ma intenso, che mi accompagna nell’affrontare quest’ultimo passaggio con tanta gioia nel cuore.

La sera andavo a casa di Sara, dopo l’imbarazzo delle prime volte, incominciavo a sentirmi bene in quell’ambiente, quasi non volevo tornare a casa. Mi mancavi tu in quell’ambiente, e se tornavo indietro lo facevo solamente per te, sei la mia vita, ed oggi l’unico rammarico che ho è dover lasciare te, Sara e Roberta, il resto per me non conta più nulla. Stare con loro è diventato straordinario. Il resto è venuto piano piano.

L’amore per Roberta, la mamma di Sara

Roberta non ha più conosciuto uomini dopo il papà di Sara, anche perché la malattia le ha tolto la piena libertà di poter vivere la vita senza ostacoli. Il padre di Sara, venuto a conoscenza della gravidanza è sparito dalla circolazione, mai più è tornato per sapere della figlia. Roberta ha cresciuto Sara come poteva, poi sono arrivato  io, e forse la vita le è cambiata radicalmente. Sono felice di essere stato la salvezza di Sara e di Roberta, soprattutto sono strafelice di aver scoperto, dopo la nostra conoscenza, che poteva esistere amore anche senza essere ossessionati dal sesso.

Il mio cuore ad un certo punto emanava impulsi che segnalavano la presenza di qualcosa di molto grande: l’amore. Mi sono innamorato di Roberta ammirando il suo aspetto interno. Siamo stati bene insieme. Insieme abbiamo condiviso la sofferenza che non ci dava tregua, poiché può esserci ogni difficoltà in questo paradiso terrestre, ma nei confronti della sofferenza fisica non c’è parola che possa aiutarti a superare il momento di tristezza. Insieme siamo riusciti a regalarci anche attimi di distrazione nella piccola casa sul lago comprata apposta per stare con lei e Sara. Quella casa l’ho lasciata a Sara, e spero che in quel luogo tu e lei possiate qualche volta ricordarvi di me.

Una storia d’amore speciale

Io e Roberta ci siamo amati col corpo solamente due volte. La prima volta successe una mattina, dopo nove mesi che andavo assiduamente a casa sua. Roberta stava attraversando un periodo sensibilmente migliore in termini di salute. Quella mattina sul suo viso c’era un luce meravigliosa, si capiva che voleva qualcosa di particolare, ne fui subito colpito. Dopo un lungo bacio il suo corpo rispondeva al richiamo dell’amore. Anche io avvertivo i cedimenti fisici dovuti dalla malattia, ma quella mattina le forze sembrano essere quelle di un gladiatore.

Distesi sul letto, senza un pizzico di volgarità, i nostri corpi si unirono in un vortice di passione che, per un attimo, allontanarono ogni forma di malattia. Non so descrivere quello che ho sentito. Non so descriverti come l’ho amata e come lei ha amato me. L’amavo già troppo, ma quello che ho vissuto quella mattina, mi ha fatto capire che soltanto se un sentimento è forte, vero, la donna che stringi tra le tue braccia la desideri con il cuore. Un’ora di passione che non ho più cancellato. La seconda volta è stato altrettanto bello, ed è successo due mesi fa, ma anche quando il sesso non c’era ci siamo amati ugualmente tantissimo, nonostante i corpi non si unissero frequentemente.

La lezione dell’amore vero

Ecco,Antonio, ora sai che tuo padre ha amato veramente, per questo ti ho chiesto di fuggire da qualsiasi amore che tu non senti nel profondo del tuo cuore, l’amore vero è meraviglioso, lascia il segno per sempre. Non odiarmi, non lo merito. Davanti a te hai la ragazza che ha permesso  che io potessi vivere qualcosa di bello dopo anni di menzogne grazie a quella luce di speranza che i suoi occhi emanarono quel pomeriggio.

Quella luce di bambina desiderosa di vivere la vita, ha permesso ad un uomo di poter superare gli inganni e capire che una donna può cambiarti la vita per sempre regalandoti il riscatto di cui avevi bisogno. Non ho rimpianti, se la vita mi avesse permesso di continuare fino all’ultimo, la donna con cui sarei andato aventi sarebbe stata Roberta. L’ho amata come si ama veramente, ma il destino ha voluto così, allora pongo fine ai miei dolori in questo attimo e porto con me l’amore che ho dato a te, Sara, e Roberta. A voi tre chiedo di avere sempre qualche attimo per ricordare la mia persona.

L’ultimo desiderio

Un ultima cosa, qualsiasi cosa fosse successa a Roberta, sappi che la voglio al mio fianco, la mia tomba la voglio dividere con lei, questo è l’ultimo desiderio di quest’uomo che vi lascia per sempre. Antonio , esaudisci questo mio ultimo desiderio. Vivi la vita ricercando sempre l’amore vero, quello falso lascialo agli altri. Antonio e Sara, perdonatemi se vi lascio così, ma meglio interrompere questi dolori atroci che mi accompagnano ogni giorno. Vi ho amato tanto, non dimenticatelo mai, pregherò per voi. Addio per sempre.

Dopo la lettera tutto è cambiato

È passato un anno da quella mattina, ci sono stati tanti cambiamenti. Ho allontanato mio zio e mia madre, lasciandoli vivere la loro unione senza intralciare mai più la mia vita. La lettera di mio padre è stata fondamentale per capire tante cose. Soprattutto capire che la ragazza che avevo al mio fianco mi era stata donata dal cielo.  Non valeva la pena proseguire un percorso che si sarebbe interrotto lo stesso. Ho voltato pagina su tante altre cose. Ho esaudito, contro ogni volontà di mia madre, il desiderio espresso da mio padre. Ho portato al suo fianco la donna che ha amato veramente, quella che lui ha chiesto fosse al suo fianco nella vita eterna. Ora riposano insieme abbracciati.

Una vita piena di luce

Ora sono qui nel mio studio in attesa che torni Sara: oggi aveva un altro esame, sta ottenendo grandi risultati all’università. Eccola, finalmente è ritornata.

<<Allora, com’è andata>>.

<<Benissimo, ho preso trenta>>.

<< Non mi sbaglio, sei una studentessa modello, sei il mio orgoglio>>.

<<Dai, esagerato, sto cercando di metterci tutto l’impegno per diventare un bravo medico come ho promesso a tuo padre>>.

<<Sarai un bravissimo medico, ne sono certo, e papà è orgoglioso di te>>.

<<lo spero, ha fatto tanto per me, e voglio riuscirci soprattutto per lui>>.

<<Aveva ragione papà, i tuoi occhi sono un faro sempre acceso, emanano una luce infinita che riscalda il cuore di chi ti osserva. Non poteva essere diversamente, sei veramente speciale. Sei il mio cucciolo>>.

<< Come sei dolce!!!>>

<< Sara, tu sei più dolce di me, per questo ti amo più della mia vita. Sei un angelo che mio padre ha consegnato nelle mie mani affinché amassi la donna giusta: sei la donna  che ho sempre desiderato>>.

<<Ti amo anch’io, e non immagini quanto>>.

<<Non ho nulla da immaginare. Ogni giorno mi fai sentire il calore del tuo amore, e non ho nulla da capire o immaginare: mi basta vederti arrivare e il mio cuore si accende mettendo in moto il motore dell’amore vero>>. Ti Amo.